Con il suo profumo speziato che si diffonde tra le bancarelle dei mercatini di Natale, il vin brulé ci immerge nell’atmosfera delle festività. Un tuffo nella storia e nei segreti di questa bevanda così singolare alle spezie.
Una tradizione vecchia di 2000 anni
Vino, miele, datteri e spezie… Questo tipo di miscela ti fa pensare a qualcosa? Ebbene sì, il “vin brulé” – bollito all’epoca – non è una novità! I Romani lo chiamano “conditum paradoxum”.
Poi bisogna aspettare il Medioevo per vedere riapparire l’idea, in una forma molto simile a quella che conosciamo oggi. Il miele lascia spazio allo zucchero. Quanto alle spezie, vengono portate da lontane esplorazioni. Chiodi di garofano, cannella, poi cardamomo e zenzero fanno il loro ingresso nella composizione della bevanda. Una bevanda considerata soprattutto un medicinale. Ricca di vitamine, acidi organici, sali minerali e lieviti, presenta infatti proprietà interessanti per la salute e aiuta a rafforzare le difese immunitarie.
Progressivamente diventa persino una bevanda di moda in Europa, soprattutto alla corte dei re scandinavi. In Svezia, ad esempio, con il re Gustavo I. Poi, a partire dal 1600, arriva la democratizzazione! Il Glögg (vino caldo) viene adottato poco a poco dalla popolazione, fino a diventare un must delle festività natalizie all’inizio del XX secolo. In Scandinavia, ma anche in Francia, dove i mercatini di Natale ne sono pieni.
La ricetta per un buon vin brulé
Vino, arance, zucchero di canna, spezie… la ricetta è cambiata poco dal Medioevo. Ma attenzione alla cottura: a differenza di quanto facevano i Romani, il vin brulé non deve mai bollire, altrimenti diventa amaro!
La scelta migliore: un vino rotondo e fruttato, come un Merlot o un Gamay. I vini tannici infatti si abbinano meno bene agli altri ingredienti.
Ma come per ogni tradizione, ogni regione apporta la sua specificità: un vino bianco anziché rosso – come il Riesling o il Pinot – in Alsazia, mele e agrumi in Bulgaria, o anche un tocco di alcol forte – vodka, aquavit o brandy – in Svezia. Senza dimenticare ovviamente la versione per bambini del “vin brulé”, che unisce uva e zucchero di canna.
Un’idea regalo
Vorresti infondere un piccolo anticipo di festa nella tua bottega? Suggerisci allora l’idea del vin brulé ai tuoi clienti! Organizza ad esempio una degustazione e invitali a preparare la propria bevanda per stupire i loro ospiti durante le feste. Un bel cesto ben decorato, contenente la ricetta e tutti gli ingredienti necessari, può aiutarli in questo o fare da bel regalo per la famiglia o gli amici…